Inquinamento luminoso

Inquinamento luminoso

Dove sono finite le stelle?
L’inquinamento luminoso è l’irradiazione di luce artificiale – lampioni stradali, le torri faro, i globi, le insegne, ecc. – rivolta direttamente o indirettamente verso la volta celeste.

infografica parco delle stelleGli effetti più eclatanti prodotti da tale fenomeno sono un aumento della brillanza del cielo notturno e una perdita di percezione dell’Universo attorno a noi, perché la luce artificiale più intensa di quella naturale “cancella” le stelle del cielo.

Il cielo stellato, al pari di tutte le altre bellezze della natura, è un patrimonio che deve essere tutelato nel nostro interesse e in quello dei nostri discendenti. Ridurre l’inquinamento luminoso non vuol dire “spegnere le luci”, ma cercare di illuminare le nostre città in maniera più corretta senza danneggiare le persone e l’ambiente.

La Regione Veneto è stata la prima in Italia ad emanare una legge specifica in materia, la Legge Regionale 27 giugno 1997, n. 22 “Norme per la prevenzione dell’inquinamento luminoso”, che prescriveva misure per la prevenzione dell’inquinamento luminoso sul territorio regionale, al fine di tutelare e migliorare l’ambiente in cui viviamo.
Ora tale legge è superata dalla nuova Legge Regionale del Veneto N. 17 del 7 agosto 2009: “Nuove norme per il contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione per esterni e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici”.

La legge n. 17/2009 ha come finalità:

la riduzione dell’inquinamento luminoso e ottico in tutto il territorio regionale;
la riduzione dei consumi energetici da esso derivanti;
l’uniformità dei criteri di progettazione per il miglioramento della qualità luminosa degli impianti per la sicurezza della circolazione stradale;
la protezione dall’inquinamento luminoso dell’attività di ricerca scientifica e divulgativa svolta dagli osservatori astronomici;
la protezione dall’inquinamento luminoso dei beni paesistici;
la salvaguardia della visione del cielo stellato;
la diffusione al pubblico della tematica e la formazione di tecnici competenti in materia.
La legge ha come oggetto gli impianti di illuminazione pubblici e privati presenti in tutto il territorio regionale, sia in termini di adeguamento di impianti esistenti sia in termini di progettazione e realizzazione di nuovi.

Impatto sull’ambiente

La perdita della qualità del cielo notturno non è solo una questione astronomica, ma costituisce un’alterazione di molteplici equilibri:

Culturale perché gran parte degli scolari vede le costellazioni celesti solo sui libri di scuola.
Artistico perché l’illuminazione esagerata nelle zone artistiche e nei centri storici non mette in risalto la bellezza dei monumenti ma la deturpa.
Scientifico perché costringe astronomi professionisti e astrofili a percorrere distanze sempre maggiori alla ricerca di siti idonei per osservare il cielo.
Ecologico perché le intense fonti luminose alterano il normale oscuramento notturno influenzando negativamente il ciclo della fotosintesi clorofilliana che le piante svolgono nel corso della notte.
Sanitario perché la troppa luce o la sua diffusione in ore notturne destinate al riposo provoca vari disturbi.
Risparmio energetico perché una grossa percentuale dei circa 7150 milioni di kWh utilizzati per illuminare strade, monumenti ed altro viene inviata senza ragione direttamente verso il cielo.
Circolazione stradale perché una smodata e scorretta dispersione di luce come fari, sorgenti e pubblicità luminose può produrre abbagliamento o distrazione agli automobilisti.

Ulteriori informazioni: http://www.arpa.veneto.it/

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