Aria

Antropocene, il nuovo mondo che finisce

Resa popolare dal Nobel per la chimica Paul Crutzen per designare un nuovo periodo geologico separato dall’ Olocene (ultimo periodo geologico dell’era Quaternaria), la nozione di Antropocene ci richiama all’impatto determinante, permanente e irreversibile del comportamento umano sulla superficie terrestre.

Nel suo libro tradotto in italiano come Benvenuti nell’Antropocene, Crutzen argomenta che le prove per stabilire l’inizio del nuovo periodo sono già visibili sia nelle rocce, in forma di isotopi nucleari, sedimenti, scorie, particelle di alluminio, cemento, plastica e carbone, sia negli oceani e nelle zone costiere, con l’innalzamento del livello del mare conseguente allo scioglimento dei ghiacci.

L’aumento rapido dei gas a effetto serra (GHG, greenhouse gas) è probabilmente l’elemento che definisce meglio l’inizio della nuova era, che si può collocare all’incirca verso la metà del 20º secolo, anche se il dibattito rimane aperto circa l’identificazione di una data precisa.

Negli ultimi decenni, la crescita abnorme dei consumi di gran parte della popolazione terrestre ha prodotto gravi effetti sul nostro pianeta con conseguenze potenzialmente catastrofiche per il futuro di tutte le specie viventi. Tali effetti sono oggetto già da vari decenni di studi, rapporti di ricerca e pubblicazioni di alto impatto che hanno coinvolto quasi tutte le discipline scientifiche. Purtroppo però tutta questa abbondanza di studi ha fatto capolino solo in modo intermittente sui mezzi di comunicazione di massa e nelle reti sociali, spesso ostacolata e contraddetta dalla visibilità istrionica di pseudo-scienziati portavoce, riconosciuti o meno, delle lobbies petrolifere e dei combustibili fossili. Dato tale pervasivo vuoto di informazione, non c’è da sorprendersi che il pubblico sia più orientato a crucciarsi per i prezzi di consumo dell’energia elettrica piuttosto che a chiedersi come ridurre le emissioni. Oggi mancano gli strumenti e la volontà di mostrare a tutte le popolazioni cosa si debba fare in pratica per contribuire a ridurre i cambiamenti climatici………..micromega-online

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.