Editoriale

Energia eolica, geotermica e biomassa

Trasformazione dell’energia del vento in energia elettricaEnergia Eolica: Trasformazione dell’energia del vento in energia elettrica

Il Decreto ministeriale del 6 luglio 2012 con i relativi allegati, definiscono il nuovo sistema di incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas). Il presente decreto ha la finalità di sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili attraverso la definizione di incentivi e modalità di accesso semplici e stabili, che promuovano l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità degli oneri di incentivazione in misura adeguata al perseguimento dei relativi obiettivi, stabiliti nei Piani di azione per le energie rinnovabili.

Impatto ambientale e paesaggistico dell’energia eolicaUna panoramica dei principali impatti ambientali legati alla generazione di energia eolica: visivo (paesaggio), sonoro (rumore), sull’avifauna

L’impatto ambientale dell’Eolico offshore. Secondo la ricerca della Plymouth University, l’eolico offshore potrebbe avere un impatto positivo sulla fauna marina, le strutture delle turbine potrebbero ricreare un habitat simile a quello delle barriere naturali
Valutazione di impatto ambientale impianti eolici – Regione Puglia

Impianto eolico Porto Torres

GREENSTYLE

Energia Geotermica: Energia che si ottiene dal calore presente all’interno della terra

 

Energia Idroelettrica 

Energia Marina-Analisi delle attuali tecnologie esistenti per lo sfruttamento della energia marina da correnti marine

Energia da Biomasse – La definizione di biomassa ai sensi delDLgs 387/2003, è stata ampliata dal recente DLgs 28/2011 recante “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”. L’art. 2, lettera e), definisce la biomassa come “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, gli sfalci e le potature provenienti dal verde pubblico e privato, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.”

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