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Le polveri sottili diventano visibili

PM 10 e Pm 2.5

Il rilevamento dei dati , relativo alle polveri sottili PM 2.5 e PM 10, è fondato sul progetto “Citizen Science luftdaten“. Migliaia di dispositivi installati sui balconi/muro esterno elaborano continuamente i dati, che vengono  aggiornati e trasmessi https://italy.maps.sensor.community/. Le polveri sottili diventano visibili.

Che cosa è
L’aria contiene in sospensione del pulviscolo che può essere innocuo, se d’origine naturale e presente in piccole quantità, o dannoso, se abbondante ed inalabile. Le fonti possono essere di origine naturale o antropica (ad es. fuliggine, processi di combustione, fonti naturali ed altro). La composizione risulta pertanto molto varia (metalli pesanti, solfati, nitrati, ammonio, carbonio organico, idrocarburi aromatici policiclici, diossine/furani). Possono essere individuate due classi principali di particolato, suddivise sia per dimensioni, sia per composizione: particolato grossolano e particolato fine. Il particolato grossolano è costituito da particelle, compresi pollini e spore, con diametro superiore a 10 µm (micron). Sono in genere trattenuti dalla parte superiore dell’apparato respiratorio (naso, laringe).Vengono definite polveri fini le particelle di polvere con un diametro aerodinamico inferiore a10 µm (PM10), in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore (naso, faringe e trachea) e le particelle con diametro inferiore a 2,5 micrometri (PM2,5), particolato fine in grado di penetrare profondamente nei polmoni specie durante la respirazione dalla bocca. Per dimensioni
ancora inferiori (particolato ultra fine, UFP o UP) si parla di polvere respirabile, cioè in grado di penetrare profondamente nei polmoni fino agli alveoli. Nano polveri di particolato con diametro dell’ordine di grandezza dei nanometri (un nanometro sarebbe PM 0,001), si tratta, in questo caso, di misure atomiche e molecolari. Queste nano particelle hanno la possibilità di entrare nelle cellule e addirittura arrivare al nucleo creando diversi disturbi tra i quali le mutazioni del DNA.

Mentre le particelle fini sono trattenute negli alveoli con una percentuale del 30 -40%, le nano particelle possono superare l’80% di ritenzione. A questo livello mancano estese indagini epidemiologiche, a
causa della difficoltà di precise misurazioni e monitoraggio ambientale delle nano polveri, ma soprattutto a causa della relativa recente attenzione che l’argomento sta  destando…http://www.salute.gov.it/

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