L’acqua è un bene primario per la vita dell’uomo e di tutti gli organismi viventi.
Da sempre l’uomo ha fatto uso dell’acqua per soddisfare i suoi bisogni primari, innanzi tutto bere, poi lavare e lavarsi, cucinare, irrigare….
Non per niente le prime opere di ingegneria sono state quelle servite per costruire gli acquedotti e portare questa risorsa essenziale da dove essa sgorga fino al posto dove deve essere utilizzata o consumata.
Quando apriamo il nostro rubinetto non ci rendiamo forse conto di quali opere di ingegno siano necessarie per portare l’acqua fino alle nostre case
e a quanti e quali controlli essa venga sottoposta per garantire la sua salubrità.
Lo stesso concetto di potabilità si è evoluto nel tempo: se prima, per poter essere usata, l’acqua doveva semplicemente essere pura, in seguito si è passati alla definizione “limpida, incolore, inodore, priva di materiale sedimentato e priva altresì di elementi chimici e microrganismi patogeni che possano risultare nocivi per l’uomo”.
Con il tempo sono stati, poi, definiti limiti e parametri per garantire queste caratteristiche.
Vedremo più avanti come la normativa si sia evoluta sulla base delle conoscenze scientifiche e come alcuni parametri siano stati aggiunti o sia variato il loro livello di accettabilità.….
Non per niente le prime opere di ingegneria sono state quelle servite per costruire gli acquedotti e portare questa risorsa essenziale da dove essa sgorga fino al posto dove deve essere utilizzata o consumata.
Quando apriamo il nostro rubinetto non ci rendiamo forse conto di quali opere di ingegno siano necessarie per portare l’acqua fino alle nostre case e a quanti e quali controlli essa venga sottoposta per garantire la sua salubrità.
Lo stesso concetto di potabilità si è evoluto nel tempo: se prima, per poter essere usata, l’acqua doveva semplicemente essere pura, in seguito si è passati alla definizione “limpida, incolore, inodore, priva di materiale sedimentato e priva altresì di elementi chimici e microrganismi patogeni che possano risultare nocivi per l’uomo”.
Con il tempo sono stati, poi, definiti limiti e parametri per garantire queste caratteristiche.
Vedremo più avanti come la normativa si sia evoluta sulla base delle conoscenze scientifiche e come alcuni parametri siano stati aggiunti o sia variato il loro livello di accettabilità…L’arsenico è uno dei parametri di cui occorre misurare la concentrazione nelle acque, al fine di determinarne la potabilità ai sensi della normativa vigente.
L’arsenico è l’elemento chimico di numero atomico 33 e peso atomico 74,92. Il suo simbolo è As ed appartiene al quinto gruppo del sistema periodico; è un semimetallo, cioè un elemento che ha caratteristiche prevalentemente assimilabili a un metallo; è un elemento relativamente comune in natura, presente nell’aria, nel terreno, nell’acqua e anche nei tessuti; si stima che sia al ventesimo posto tra tutti gli elementi presenti nella crosta terrestre, al quattordicesimo negli oceani (mediamente 0,01 – 0,02 parti per milione nell’acqua di mare) e al dodicesimo nel corpo
umano.
Allo stato elementare si presenta formato da cristalli di tipo metallico di colore grigio opaco, ma di lucentezza metallica appena tagliato; i suoi cristalli sono fragili e possono essere polverizzati con facilità. Dal punto di vista chimico, l’arsenico è molto simile al suo omologo, il fosforo; questo spiega il suo effetto tossico in quanto lo sostituisce parzialmente in alcune reazioni biochimiche.
La sua mobilità è legata principalmente ad attività vulcaniche ed eventi atmosferici, come pure ad attività antropica.
L’arsenico è moderatamente reattivo, si ossida con molta lentezza in presenza di umidità; tra i principali acidi, soltanto l’acido nitrico (HNO3) lo attacca con facilità, ossidandolo prima ad acido arsenioso (H3AsO3) e poi ad acido arsenico (H3AsO4); l’acido solforico (H2SO4) lo discioglie solo se concentrato e a caldo; l’acido cloridrico (HCl) lo attacca molto debolmente…https://www.arpalazio.it/