Democratizzare il compostaggio
Molti di noi vorrebbero impegnarsi personalmente nel trasformare i propri rifiuti in risorse, in particolare per quanto riguarda gli scarti organici che tutti inevitabilmente produciamo. Ma la domanda con la quale ci si scontra immediatamente è: come? Bella idea il compostaggio, ma come si fa? E soprattutto dove e quando si può fare, se si vive in città?
Per rispondere a questa domanda, Tributerre, start-up nata proprio per promuovere su larga scala la pratica del compostaggio domestico, ha pensato a un metodo volto a “democratizzare” la pratica del compostaggio raccogliendo le adesioni di numerosi cittadini e contribuendo così alla creazione di una “tribù”, di un movimento. Il metodo proposto da Tributerre verte su una comunicazione suddivisa in due momenti e basata sulla partecipazione attiva da parte dei cittadini…. Contestualmente alla campagna di raccolta fondi, Tributerre vuole promuovere l’adozione delle pratiche di compostaggio collettivo su larga scala. A tal fine ha realizzato un sito dedicato attraverso il quale i cittadini possono sottoscrivere l’interesse a compostare. Per ogni 100 firme raccolte in un dato territorio, Tributerre si impegna a contattare la collettività per proporre un piano attraverso il quale a ogni orto venga assegnato una compostiera, una formazione ad hoc e un compostometro. L’obiettivo è quello di portare all’attenzione del potere pubblico il desiderio di compostare proveniente “dal basso”, così che le amministrazioni pubbliche si attivino per offrire gli strumenti necessari ai cittadini per mettersi in gioco.
Al momento il progetto si concentra sul territorio francese, ma magari può diventare uno spunto per diffondere anche in Italia la “democratizzazione” del compostaggio….http://www.envi.info/