Il compost

Italia rimonta del Compost

Italia 2015 10 anni di rimonta del Compost

La Rivista MR-Materia Rinnovabile pubblica nel mese di Aprile un interessante articolo sullo stato dell’arte della raccolta differenziata del rifiuto organico e sulla diffusione del compostaggio e della digestione anaerobica in Italia. Il settore del compostaggio è cresciuto di quasi il 10% l’anno negli ultimi 10 anni, un dato di assoluta eccellenza nel panorama Italiano ed Europeo

In Italia continua a crescere la raccolta dell’organico e questo ci pone in una situazione virtuosa e di eccellenza rispetto al resto d’Europa e, in alcuni casi, come quello di Milano, anche rispetto al resto del mondo. Ma si potrebbe fare di più.
Molto scarto ancora non riesce a diventare compost o biogas: non chiude quel cerchio come vorrebbero i principi, e i vantaggi conseguenti, dell’economia circolare.
Perché?
Ritardi della politica ma anche ostacoli da comitati che non vogliono l’ennesimo impianto vicino a casa propria. Adesso che l’Unione europea sembra aver trovato l’andamento giusto, dopo i passi falsi della Commissione Juncker dei mesi scorsi, e che il nostro paese con lo “Sblocca Italia” ha dato uno strumento in più per il mercato dello scarto organico, le cose potrebbero cambiare.
Per capire il quadro nel quale ci stiamo muovendo dobbiamo partire proprio dai numeri di questa crescita, per alcuni prodigiosa, della raccolta dell’organico in Italia.
Nell’ultimo decennio, l’aumento medio è stato di quasi il 10% l’anno: oggi lo scarto organico è la principale componente dei rifiuti urbani raccolti nel nostro paese. Secondo i dati più recenti del Cic, il Consorzio italiano compostatori, nel 2013 si è arrivati al 42% del totale, rispetto al 37% dell’anno precedente.
A metterli sulla bilancia, si tratta di 5,2 milioni di tonnellate di scarto organico (umido e verde) su un totale di 12,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani differenziati (di cui 3 milioni di tonnellate di carta e 1,6 di vetro).
Un risultato significativo non solo in termini numerici ma anche come modello da esportare.
“Se guardiamo i dati europei sul biowaste – spiega Massimo Centemero, direttore del Cic – noi siamo solo al terzo o quarto posto ma è un dato falsato perché occorre poi distinguere i diversi flussi fra verde e umido.

L’Articolo, che cita fonti ed informazioni elaborate dal CIC – Consorzio Italiano Compostatori, può essere scaricato in allegato.

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