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Il fine vita pannelli solari

Lo sviluppo del settore fotovoltaico in Italia è stato caratterizzato da un andamento disomogeneo negli anni sia per crescita che per diffusione territoriale. La Figura 1, evidenzia, il decennio 2008- 2018 durante il quale si è consolidata e diffusa la tecnologia sul territorio nazionale, soprattutto per opera dei meccanismi di incentivazione4 denominati Conto Energia.

È da notare in particolar modo l’impennata del triennio 2008-2011, che ha portato l’Italia ad essere nel 2012 il secondo paese nel mondo per total installed capacity, subito dopo la Germania
Relativamente al 2018 la potenza cumulata di 20.108 MW risulta distribuita su oltre 822 mila impianti. Tra le caratteristiche del fotovoltaico (FV) italiano è da segnalare la grande prevalenza
degli impianti di piccola taglia, che hanno una potenza inferiore o uguale a 20 kW6 .

Questi rappresentano il 90% del totale degli impianti, ma il 21% della potenza complessiva. Dal 2013, dopo il triennio 2008-2011, la crescita è proseguita soprattutto nel segmento delle piccole
installazioni del settore domestico che, a fine 2018, conta oltre 670 mila impianti. La distribuzione del numero degli impianti vede la prevalenza delle regioni del nord Italia con il
55% circa del totale, mentre nel Centro è installato circa il 17% e nel Sud il restante 28%.

Se si guarda alla potenza complessiva, la distribuzione risulta essere del 45% al nord, 22% al centro e 33% al sud. Tale effetto è dovuto ai grandi impianti che si trovano soprattutto nelle regioni
del centro sud .
Oltre al triennio di picco, il sistema nazionale di gestione dei RAEE dovrà fare i conti con il PNIEC e le significative installazioni ( Tabella 1), oltre 30 GW, per il settore del fotovoltaico al 2030
innanzitutto su edificato, tettoie, parcheggi, aree di servizio ecc. Rimane tuttavia importante, per il raggiungimento degli obiettivi al 2030 , la diffusione anche di grandi impianti fotovoltaici a terra, privilegiando però zone improduttive, non destinate ad altri usi, quali le superfici non utilizzabili a uso agricolo.
Ai fini di un’efficiente gestione della fase del fine vita del fotovoltaico10 è necessario in primo luogo partire da una attenta ricostruzione dello storico dell’installato sul territorio nazionale, suddiviso per tecnologie e collocazione territoriale, per poi pervenire alla stima dei quantitativi dei componenti degli impianti. Solo conoscendo tali dati è quindi possibile effettuare una valutazione degli impatti delle fasi di raccolta, smaltimento e trattamento dei pannelli FV che nei prossimi decenni insisteranno sul sistema di gestione nazionale dei rifiuti elettronici (RAEE).
Il sistema di gestione dei rifiuti per il FV in Italia è regolato dal D.Lgs. 49/201411, in attuazione della Direttiva Europea 2012/19, il quale disciplina la gestione e lo smaltimento dei Rifiuti di
Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – RAEE.
I rifiuti derivanti dalla dismissione dei pannelli fotovoltaici possono provenire da impianti domestici, che hanno una potenza nominale inferiore a 10 kW, o da impianti professionali, con potenza nominale superiore o uguale a 10 kW…https://www.enea.it/
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