In Italia sono attivi 50 inceneritori, tutti dotati di una sequenza di tre/cinque sezioni di abbattimento degli inquinanti. Gli inceneritori trattano RSU tal quali, rifiuti residuali da raccolta differenziata o combustibili derivati dai rifiuti (CDR).
Il recupero energetico è un aspetto essenziale nella mitigazione dell’impatto di questa tipologia di impianti, pur considerando che l’obiettivo principale di questo settore rimane appunto lo smaltimento del rifiuto.
La complessa problematica della corretta gestione dei rifiuti ha raggiunto negli ultimi mesi una conflittualità, ben lontana da una risoluzione. Per i rifiuti solidi urbani (RSU) l’attuale produzione pro capite nel territorio nazionale risulta essere di circa 550 kg/anno, con una tendenza ad un leggero aumento rispetto agli anni precedenti (11 kg rispetto al 2005).
Di questi circa il 26% viene raccolto in maniera differenziata, circa il 48% dei RSU viene avviato tal quale in discarica e circa il 10% viene trattato mediante incenerimento. Mentre il trattamento biologico fa registrare un incremento del 7% delle quantità di rifiuti trattati, facendo un rapporto tra la quantità incenerite e la quantità prodotta di RSU, nel 2006, si registra una percentuale invariata rispetto al 2005 …………
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