Da tempo l’Italia persegue il più ampio ricorso a strumenti che migliorino insieme sicurezza energetica, tutela dell’ambiente e accessibilità dei costi dell’energia, contribuendo agli obiettivi europei in materia di energia e ambiente.
L’Italia è ben consapevole dei potenziali benefici insiti nella vasta diffusione delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, connessi alla riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti, al miglioramento della sicurezza energetica e alle opportunità economiche e occupazionali per le famiglie e per il sistema produttivo, e intende proseguire con convinzione su tale strada, con un approccio che metta sempre più al centro il cittadino, anche nella veste di prosumer, e le imprese,
in particolare medie e piccole. Questa evoluzione sarà guidata dalla costante attenzione all’efficienza e sarà agevolata dalla riduzione dei costi di alcune tecnologie rinnovabili, tra le quali crescente importanza assumerà il fotovoltaico, in ragione della sua modularità e del fatto che utilizza una fonte ampiamente e diffusamente disponibile.
L’Italia condivide pertanto l’orientamento comunitario teso a rafforzare l’impegno per la decarbonizzazione dell’economia e intende promuovere un Green New Deal, inteso come un patto verde con le imprese e i cittadini, che consideri l’ambiente come motore economico del Paese.
L’esplicitazione dei contenuti del Green New Deal si manifesterà in varie forme e direzioni, includendo i provvedimenti di recepimento delle Direttive comunitarie attuative del pacchetto energia e clima, ma anche promuovendo iniziative ulteriori e sinergiche, già a partire dalla Legge 27 dicembre 2019, n.160 (Legge di Bilancio 2020).
Lungo questo percorso strategico condiviso e consolidato si terranno in debita considerazione aspetti di sostenibilità economica e sociale, nonché di compatibilità con altri obiettivi di tutela ambientale. Anche la recente previsione, contenuta nella Legge 12 dicembre 2019, n.141, che ha convertito il Decreto Legge 14 ottobre 2019, n.111, relativa alla trasformazione dell’attuale CIPE in CIPESS (Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile), segue gli obiettivi tracciati dal Green
New Deal, con il dichiarato fine di rafforzare il coordinamento delle politiche pubbliche in vista del perseguimento degli obiettivi in materia di sviluppo sostenibile indicati dalla risoluzione A/70/L.1 adottata dall’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015.
Riguardo alla sostenibilità economica e sociale della transizione energetica, è da rimarcare come, nell’ultimo decennio, gli oneri per il sostegno alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica siano sensibilmente cresciuti: considerando i soli incentivi dell’energia elettrica coperti dalle tariffe, si è passati dai circa 3,5 mld€ del 2009 ai 14,1 mld€ del 2017, poi scesi a 13,3 mld€ nel 2018.
PIANO NAZIONALE INTEGRATO PER L’ENERGIA E IL CLIMA – Dicembre 2019
La contestualità della crisi economica con la crescita della spesa per il sostegno alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica ha acuito la sensibilità affinché la sostenibilità, anche ambientale, del sistema energetico, sia perseguita con oculatezza e attenzione agli impatti economici sui consumatori, una quota dei quali versa peraltro in condizioni di povertà non solo energetica ed è meritevole di tutela. D’altra parte, il costo dell’energia (gas, carburanti ed elettricità) pagato dalle imprese mostra sovente uno spread positivo rispetto alla media europea (soprattutto per le PMI) e ciò costituisce un ulteriore motivo per un approccio assai attento ai costi della transizione energetica.
In aggiunta, si presterà la dovuta attenzione per assicurare la compatibilità tra gli obiettivi energetici e climatici e gli obiettivi di tutela del paesaggio, di qualità dell’aria e dei corpi idrici, di salvaguardia della biodiversità e di tutela del suolo. Gli interventi necessari per la crescente decarbonizzazione del sistema richiedono impianti e infrastrutture che possono avere impatti
ambientali. Se, per un verso, alcuni di tali impatti possono essere attenuati – ad esempio promuovendo la diffusione del fotovoltaico su superfici già costruite o comunque non idonee ad altri usi – per altro verso la stabilità del sistema energetico richiede anche, almeno per il medio termine, una serie di infrastrutture fisiche per la cui realizzazione occorrerà promuovere forme di dialogo e condivisione con i territori.
Il percorso finalizzato a delineare il mix di soluzioni e strumenti maggiormente compatibile con gli obiettivi del Piano energia e clima per il 2030 e con altre esigenze, comprese quelle relative agli impatti ambientali, ha coinvolto vari interlocutori, anche grazie alla consultazione pubblica e alla Valutazione Ambientale Strategica, effettuate sulla proposta di piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima inviato alla Commissione europea alla fine del 2018.
L’ampia adesione di cittadini e imprese agli strumenti di promozione della generazione distribuita e dell’efficienza energetica fanno ritenere che le politiche di sostegno su questi temi potranno continuare, ponendo grande attenzione alla minimizzazione degli oneri. Come detto sopra, dovranno però essere attuate forme di coinvolgimento anche per costruire i grandi impianti
(aggiuntivi rispetto a quelli distribuiti, ma comunque necessari) e le altre infrastrutture fisiche, in modo da assicurare una ordinata e tempestiva realizzazione degli interventi, in coerenza con il percorso di raggiungimento degli obiettivi.
L’innovazione delle politiche per la decarbonizzazione del settore energetico, sviluppata con contestuale attenzione agli altri temi su cui sussiste sensibilità di cittadini e imprese, ha un adeguato consenso, come emerge anche dalla consultazione pubblica effettuata. Tale consenso può essere accresciuto da misure di tutela delle fasce più deboli della popolazione e dando ampia attenzione a efficienza energetica e generazione diffusa da fonti rinnovabili con modalità che concorrano a distribuire i vantaggi della transizione energetica ai cittadini consumatori e alle stesse imprese…https://www.mise.gov.it/